Non solo olio motore e grasso catena; nella nostra moto ci sono diversi liquidi che, grazie alle loro caratteristiche, migliorano l’efficienza e ne preservano la durata nel tempo
I liquidi che non vediamo sono spesso quelli che non andiamo a sostituire nella normale manutenzione ordinaria, semplicemente perchè non sono spesso oggetto di conversazione al bar del passo o al motoclub.
Partendo dal liquido dei freni, si tratta di un fluido che trasmette alle pinze la forza esercitata sulla leva del freno. La caratteristica principale del liquido dei freni è la incomprimibilità: se applichiamo una data forza alla leva, questa deve essere totalmente trasmessa alle pinze. Un altra caratteristica del liquido dei freni è quella di essere igroscopico, ossia di attirare al suo interno umidità, la quale evapora ad una temperatura più bassa del liquido freni. Durante l’uso, il liquido freni si scalda e l’umidità si trasforma in vapore acqueo, comprimibile. La presenza di vapore è la causa principale dell’allungamento della frenata. Il liquido freni deve essere stabile e permettere frenate sempre uguali ed omogenee, anche durante periodi di inutilizzo, come quelli invernali. I produttori, per ovviare a questi inconvenienti, confezionano i prodotti sotto azoto, gas inerte che funge da protezione, per non incamerare umidità durante lo stoccaggio.
Un altro fluido poco considerato è l’olio della forcella. Deve garantire, come il liquido dei freni, un mantenimento delle proprie qualità nel tempo, ed essere efficace inogni situazione, sia sotto zero che nelle torride estati. L’olio della forcella si scalda principalmente perchè passa attraverso i canali e le componenti interne della forcella, aumentando di pressione e di temperatura. Per far si che la forcella, così come l’ammortizzatore posteriore, mantengano la stessa operatività, è importante che mantenga una viscosità comparabile sia a freddo che a caldo. Questo significa che gli oli devono avere un elevato indice di viscosità con una buona resistenza nel tempo. Una variazione della viscosità comprometterebbe l’efficienza della corsa della forcella lungo lo stelo. Gli oli per ammortizzatori devono avere gradazioni ISO, conformi a quelle richieste dai costruttori, perché rispondono ai criteri dei sistemi oleodinamici.
Un altro fattore che si tiene poco in considerazione è la benzina e come può influire sul nostro motore. La benzina per il motore equivale al nutrimento che assume il nostro corpo: maggiore sarà la nostra cura, migliori saranno i risultati. Chimicamente, per benzina si intende una miscela di idrocarburi liquidi a temperatura ambiente, ottenuta dalla raffinazione del petrolio. Alcune sue caratteristiche, come la volatilità e il potere antidetonante, possono essere alterate grazie all’uso di additivi liquidi. La benzina può essere curata, ed ottimizzata, con una serie di prodotti detti additivi, che da una parte puliscono il sistema di iniezione, dall’altra permettono l’aumento di ottani. Il primo libera i microugelli degli iniettori che a lungo andare possono ostruirsi, aumentando di conseguenza la resa del motore; il secondo apporta migliorie al potere antidetonante della benzina, andando a regolare gli scoppi nella camera di combustione.
Ricordiamoci anche di questi “liquidi” spesso trascurati, a maggior ragione quando, dopo un letargo invernale, ci prepariamo per la prossima stagione motociclistica