Luca Ledda
Harley-Davidson non è stata in grado di interrompere nel 2019 la ormai cronica tendenza al ribasso delle sue vendite. Nel 2019 ha toccato il livello più basso degli ultimi dieci anni. Ha infatti venduto nel mondo meno di 218.400 unità. Il calo è del 4,6% rispetto all’anno precedente. I mercati più in crisi per Harley Davidson sono gli Stati Uniti, il Canada e l’Europa.
La Harley Davidson non riesce a frenare la discesa costante delle sue vendite nel mondo. E visti i risultati anche in altri settori strategicamente importanti, come il merchandising e l’after market, si può parlare apertamente di crisi per Harley. Già nel 2018 le vendite erano andate in negativo per il terzo anno consecutivo a quota 228.424 unità. Con perdite di oltre 15.000 unità negli USA. E un guadagno di circa 3.000 pezzi in Europa rispetto al 2017.
Nel 2019 le vendite globali della Casa di Milwaukee sono scese ancora. L’anno si è chiuso con qualcosa meno di 218.400 unità. Si tratta della peggiore performance in questo decennio, in calo del 4,6% rispetto al 2018.
Il Nord America rappresenta ancora il 61% delle vendite totali. Nel 2019 Harley Davidson ha perso il 5,2% negli Stati Uniti e il 7,7% in Canada, mentre è rimasta stabile in Messico (mercato in fortissima crescita).
Le vendite sono state in forte calo nella regione indiana (India, Pakistan, Sri Lanka) con un calo addirittura del 26,6%. E dopo un 2018 tutto sommato positivo, le vendite in Europa sono state decisamente negative (-7%).
A risollevare (poco visti i volumi in ballo) il morale del quartier generale di Milwaukee le vendite dell’area cosidetta ASEAN (Sud Est Asiatico), dove Harley ha fatto registrare un +71% grazie soprattutto all’effetto trainante della Thailandia (+ 270%) e del Vietnam.
Cesare Sasso
Claudio Corsetti
Giovanna Guiso
