Motospia

La revisione, la Milano che mi piace

Stamattina revisione periodica per conseguire l’idoneità alla circolazione per i prossimi due anni per la mia vecchietta, una Honda CB500 del 1999.

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Arriva il giorno della revisione. Scendo in box e, tirando leggermente l’aria con la leva sul manubrio sinistro, faccio partire la vecchietta col suo solito borbottio. Aspetto che il motore si scaldi per bene, dopodiché indosso il solito abbigliamento protettivo, allaccio bene il casco e mi avvio verso l’officina autorizzata di mia conoscenza. Ho il vizio di portare sempre alla stessa officina autorizzata tutte le auto, moto o scooter che ho avuto e che possiedo. Forse lo trovo rassicurante o forse solo scaramantico. Arrivo a destinazione, l’officina è grande, pulita, ordinata e ben organizzata ma insolitamente vuota. Sarà l’orario o forse solo il fatto di essere quasi a fine Luglio. Il personale mi accoglie cordiale ed efficiente come di consueto. Consegno il libretto all’addetto alle verifiche di idoneità , il quale incomincia ad ispezionare puntigliosamente la mia vecchietta, “Gigia” per gli amici. Superato il controllo visivo passa a quello strumentale. Porta la “Gigia” sul banco prova e inizia i controlli di legge.

Sto seguendo la procedura di verifica quando, dietro di me sento fermarsi uno scooter. E’ un “cinquantino”. Subito mi cadono gli occhi sugli pneumatici ormai  consumati oltre il minimo di legge e, dentro la mia mente, mi domando se l’addetto alle verifiche farà passare senza eccezioni anche questo veicolo a mio parere non idoneo alla circolazione.
Il proprietario, sulla cinquantina, mi chiede dove si debba rivolgere per effettuare i controlli. Gli spiego che deve aspettare il suo turno e che un addetto non tarderà a dargli assistenza. Non finisco la frase che ecco un addetto spuntare dall’ufficio e puntare lo scooter. E’ un ragazzo giovane, sui 25 anni che, con fare cortese ed informale, chiede il libretto al proprietario e incomincia l’ispezione visiva. “Ecco ci siamo”, penso tra me e me. “Ora sorvolerà sugli pneumatici consumati sotto il minimo livello di legge e tutti felici e contenti torneranno a casa con la revisione superata, con buona pace di chi, come il sottoscritto, è sempre attento al rispetto delle regole, tanto basta pagare”. Il volto del giovane addetto si fa serio e, col libretto tra le mani, incomincia  a spulciare date e numeri. Gli occhi corrono sullo pneumatico anteriore, sembra sorvolare. Ora ispeziona quello posteriore, poi si posa sulla targa. Guarda il proprietario e con fare fermo lo informa che lo scooter in queste condizioni non supererebbe i controlli per la revisione periodica. “Guarda la targa, è fissata con una vite al centro che altera la leggibilità della lettera sottostante. Non posso passartela, la targa deve essere fissata con quattro rivetti posti agli angoli, al portatarga.” Una breve pausa e “e poi questi pneumatici devono essere sostituiti, è per la tua sicurezza. Così come sono non posso farteli passare.” Il proprietario incomincia a portare le sue obiezioni e a professare promesse sulla sostituzione degli pneumatici dando luogo al consueto e triste tentativo di “imbuonirsi” il giovane addetto affinché gli faccia passare la revisione anche per quest’anno. Scene a cui siamo tutti purtroppo abituati ad assistere ogni volta che qualcuno cerca di fare il “furbetto” o, più spesso, suppone di esserlo. Con mia grande sorpresa il giovane addetto ribadisce quanto appena detto al proprietario con estrema fermezza. Il veicolo in queste condizioni non passa i controlli per la revisione periodica. Lo invita a sostituire gli pneumatici e a sistemare la targa per poi tornare per i controlli di legge,  a quel punto, non ci sarebbero stati motivi per non dichiarare il suo scooter idoneo alla circolazione se anche la prova strumentale fosse stata positiva.

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Pneumatico consumato, non passa la revisione

Vengo distratto dall’arrivo rombante della mia “Gigia”. L’addetto scende da sella, mi consegna il libretto e con un sorriso mi rivolge I suoi complimenti per I livelli dei fumi bassissimi e per l’efficienza frenante del veicolo nonostante i suoi primi 20 anni di vita e i soli 15.000 km percorsi. Ovviamente la revisione periodica è stata superata con successo dalla “Gigia”. Saluto l’addetto e mentre sto infilando il libretto di circolazione nella sua busta dentro al bauletto, mi accorgo che il “cinquantino” è uscito dall’officina senza aver effettuato i controlli per la revisione.
Un applauso va al giovane addetto che ha saputo anteporre la sicurezza e il rispetto delle regole all’incasso giornaliero. Mi piace pensare che sia stato formato con coscienza e la consapevolezza che col suo operato, forse un pò zelante, abbia reso la strada un po’ più sicura per tutti. Un piccolo passo verso la legalità senza fare I “furbetti” a tutti i costi. Un atteggiamento onesto e competente da imitare per chi ricopre mansioni di responsabilità, di controllo e di verifica.

 

La revisione periodica mi è costata 67euro, quindi 33,5euro all’anno per i prossimi due anni.

Il valore della tua sicurezza a quanto ammonta, ci hai mai pensato? Val la pena rischiare incidenti o, più semplicemente, delle sanzioni, viaggiando con pneumatici lisci come in questo caso?

Questa è la Milano che mi piace. Almeno lasciatemi illudere.

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