Motospia

Limitatore automatico di velocità per la nuova mobilità UE

La UE sta per approvare leggi che rivoluzionano la mobilità.
Fra i provvedimenti attesi anche l’obbligo di installare dei limitatori automatici di velocità per i veicoli.

Il nostro futuro prevede il limitatore automatico di velocità. Da tempo giace sui tavoli dei parlamentari europei una legge che tende a ridisegnare ulteriormente lo scenario della mobilità. Già dal 2011 la UE aveva pubblicato il suo dossier dal titolo  Roadmap to a Single European Transport Area – Towards a competitive and resource efficient transport system” che in sostanza tendeva a eliminare gradualmente dalle aree urbane i veicoli a combustibile fossile. 

All’epoca fu forte l’opposizione della potentissima lobby degli industriali del settore auto. Ma da allora sotto i ponti è passata molta acqua, su cui hanno galleggiato scandali importanti (Dieselgate ad esempio). In più oggi la tendenza del mondo intero è verso una mobilità che cambi radicalmente modello. Dalla mobilità individuale a quella comune. Dalla proprietà del mezzo di trasporto alla condivisione. 

Insomma, i tempi sono cambiati, e si fa ogni giorno più forte anche la sensibilità verso i costi sociali insiti nella mobilità sviluppata con il modello attuale: inquinamento, incidenti, traffico…

La UE ha calcolato costi altissimi per l’attuale modello di mobilità. Costi che non copriamo con le tasse pagate per i nostri veicoli

Lo scorso dicembre la UE ha anticipato un documento di sintesi di uno studio che sarà pubblicato integralmente a giungo 2019. In questo documento (che ha come riferimento di studio l’anno 2016), denominato “Sustainable Transport Infrastructure Charging and Internalisation of Transport Externalities” sono mostrati chiaramente gli enormi costi sociali che l’attuale modello di mobilità implica.  

La Comunità europea spende 1.000 miliardi di Euro l’anno per porre riparo a questi danni. E da questi calcoli è escluso il costo delle infrastrutture!

Di questi danni, il 75% sono accreditati al trasporto su gomma. E nel dettaglio, il 56% di questi 750 miliardi di danni sono ascrivibili agli incidenti e alla congestione del traffico (insieme fanno il 56%). 

Vi risparmiamo i dati relativi alle moto, che fra i mezzi di trasporto per passeggeri risulta enormemente il mezzo più “costoso” (in termini relativi di costo per km/passeggero) soprattutto per i danni provocati a livello di rumorosità e negli incidenti (provocati e/o subiti non fa differenza). Per l’inquinamento acustico, ad esempio, si fa notare come questo rappresenti da solo il 7% dei famosi 1.000 miliardi, e che sia quasi interamente imputabile alla motocicletta! 

Sulla scorta della Road Map del 2011 e in virtù delle considerazioni sopra esposte, la Comunità Europea ha in fase di approvazione una legge che prevede, tra l’altro, l’applicazione anche sui veicoli privati del limitatore automatico di velocità. Sempre la stessa legge prevede l’adozione della“scatola nera” e dei sensori per pedoni e ciclisti.

La UE vuole che chi usa i mezzi di trasporto cominci a pagare tutti questi danni.

Stando ai dati dello studio sopra citato, i costi sociali della mobilità non vengono attualmente coperti dalle tasse che paghiamo per i nostri mezzi di trasporto. Il trasporto su gomma è quello che già paga più di tutti, ma non arriva a coprire il 50% dei costi provocati. 

Quindi la mossa della UE sarà duplice: cercare di limitare il più possibile i danni provocati (inquinamento, incidenti e congestione prima di tutto) e coprire le spese con un sistema di tassazione più forte.

La UE spinge per approvare le norme entro maggio 2019

Le misure e i dispositivi sopra descritti (fra cui naturalmente la parte del leone la fa il limitatore automatico) sono state già approvate in quanto proposta di legge dall’Internal Market and Consumer Protection (IMCO), organismo composto da membri del Parlamento Europeo. 

«Non c’è tempo da perdere, — ha dichiarato Antonio Avenoso, direttore dell’European Transport Safety Council (ETSC) — Esortiamo i politici a fare tutto il possibile per raggiungere un accordo definitivo prima delle elezioni parlamentari europee di maggio. È estremamente importante che un accordo finale sia raggiunto al più presto, in modo che le automobili con queste nuove caratteristiche di sicurezza montate di serie lascino le fabbriche al più presto».

Tutte le misure previste saranno applicabili ai veicoli di nuova fabbricazione entro tre anni dall’approvazione della legge. 

Secondo Avenoso, questa legge «Potrebbe salvare 25.000 vite entro quindici anni dalla sua applicazione».

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