Il mondiale Endurance non fa tappa in Italia perché non lo seguirebbe nessuno. Invece in Francia e nel Nord Europa è popolarissimo e seguitissimo.
In Italia solo la 200 miglia di Imola riuscì a farci innamorare di questa specialità. E il prossimo 3-4-5 maggio si terrà una manifestazione revival che vedrà in pista tanti famosi piloti del passato ma soprattutto le migliori moto degli anni d’oro del nostro sport.
Passione endurance… abbiamo pubblicato ieri un articolo dedicato al mondiale endurance, e più precisamente alla 24 Ore di Le Mans, conclusasi domenica 21 aprile con la vittoria della Kawasaki France del Team SCR.
Le gare di durata non sono popolari da noi, ma assumono un valore particolare per altri Paesi europei. Come ad esempio in Francia (che è sicuramente la culla di questa specialità). Ma anche la Germania e in generale tutti i Paesi del Nord Europa apprezzano l’endurance. Si contano decine di migliaia di spettatori ad ogni evento.
A Le Mans 2019 erano 76.000. Chi ha assistito almeno una volta ad una 24 di Le Mans o al Bol D’Or ha impressa nella memoria la marea di motociclisti e di motociclette presenti ad ogni evento. Per il Bol d’Or si superano abitualmente i 100.000 spettatori.
In quelle gare il pubblico è uno spettacolo nello spettacolo. Le gare sono vissute come un happening di motociclisti, fra motociclisti. Passione vera. Motociclisti che vanno in moto ad assistere alla gara, per il gusto di vivere la loro passione per le due ruote, indipendentemente da chi è protagonista in pista, da chi vinca la gara e da quale moto risulti trionfatrice.
Da noi si va ad assistere alle gare solo per fare il tifo per un pilota o per una moto. la passione per l’endurance è altra cosa.
In Italia è diverso. Qui si vive di tifo. Andiamo numerosi ad assistere alle gare solo se il nostro pilota preferito è in lizza per posizioni importanti, o se una moto italiana lotta per vincere.
Insomma, in Italia si vedono decine di migliaia di spettatori solo se Valentino Rossi e/o la Ducati sono in grado di vincere, se non piove, se si trova un parcheggio comodo per l’auto, se…
Ma anche quando vengono soddisfatte tutte le condizioni, fare 70.000 spettatori veri, come per la 24 Ore di Le Mans appena conclusa, è impossibile.
L’unica gara che riuscì a creare la passione per l’endurance in Italia fu la 200 miglia di Imola, corsa fra il 1972 e il 1985.
C’è stato un momento, a cavallo fra gli Anni ’70 e l’inizio degli Anni ’80 in cui il geniale Checco Costa istituì ad Imola la 200 Miglia.
Anni gloriosi in cui si dichiaravano 70.000 spettatori per gare in cui vedevi le persone ammassate l’una sull’altra lungo tutto il circuito e sulle tribune. Gare in cui la famosa “collina della passione”, che guarda alle due curve della Rivazza, sembrava più un formicaio umano che uno spazio verde. eventi in cui la città veniva letteralmente invasa dagli spettatori nel week-end.
Nel 2018 sono stati dichiarati 76.000 spettatori per la SBK a Imola. Però c’è uno stridente contrasto fra i dati dichiarati e lo sconsolante spettacolo che si vive in pista e in città. Parcheggi vuoti, strade intorno al circuito semideserte, tribune vuote.
A parte quelle che sono sul traguardo, riempite dai 2500 possessori del pass “ospiti” che durante le gare si trasferiscono dal paddock alla tribuna. Per non dire infine delle inquadrature sempre “strette” della TV. Inquadrature che fanno fatica a tagliare i paesaggi lunari intorno all’asfalto mentre i piloti girano in pista…
E questo, va detto, non vale solo per Imola. Negli ultimi dieci anni le uniche gare motociclistiche che hanno visto un afflusso decente di spettatori sono quelle della MotoGP del Mugello e di Misano.
Per l’esattezza le gare che si disputavano prima del 2009 e poi dal 2017 a oggi. Ma anche in quei casi bisognerebbe fare una tara di almeno il 50% fra i dati dichiarati e la realtà dei fatti.
Il 3-4-5 maggio si terrà a Imola una manifestazione revival con i migliori moto e i più famosi piloti degli anni d’oro del motociclismo.
Comunque, per tornare alla 200 miglia di Imola, quello fu l’unico momento storico in cui le gare di questa specialità ebbero del seguito in Italia.
Rifacendosi a quegli anni d’oro, la società belga DG Sport ha deciso già da qualche anno di organizzare un evento revival a Imola, la “200 miglia di Imola revival”.
Per l’edizione 2019, il prossimo 3-4-5 maggio, sono attesi sul circuito del Santerno molti famosissimi piloti del passato.
Fra i nomi già annunciati spiccano Graeme Crosby, Johnny Cecotto, Kork Ballington, Steve Baker, Mick Doohan, Marco Lucchinelli. Ci saranno poi Virginio Ferrari (testimonial dell’evento) Eugenio Lazzarini, Pierpaolo Bianchi, Carlos Lavado, Gianfranco Bonera, Christian Sarron, Philippe Coulon.
E tanti altri campioni devono ancora dare conferma della loro adesione.
La 200 miglia di Imola revival sarà anche l’occasione per rivedere in pista tantissime moto degli anni d’oro. Vengono organizzati turni da 20 minuti (ripetuti più volte nei tre giorni dell’evento) in cui sfileranno in pista le moto esposte nel paddock.
Insomma, un’occasione da veri appassionati delle due ruote sportive.