Motospia

Non è un Paese per l’elettrico

ELETTRICO: Il MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E IL SUO GRUPPO DI LAVORO

SEMPRE IN RITARDO SULL’EUROPA

Le moto con propulsore elettrico. Recentemente ho intervistato Josef Morat, Regional Manager – Southern Europe – Middle East and Africa di Zero Motorcycles BV , che sta avendo dal suo rapporto lavorativo con l’Italia principalmente grattacapi.

“L’articolo 175 del codice della strada dice che sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali è vietata la circolazione a: velocipedi, ciclomotori, motocicli di cilindrata inferiore a 150 cc se a motore termico e motocarrozzette di cilindrata inferiore a 250 cc se a motore termico; tale divieto è riportato con della cartellonistica che ne cita il divieto indicando i dati relativi alla cilindrata.

Le moto elettriche non hanno un motore termico per cui non hanno la cilindrata (centimetri cubici) e quindi la domanda viene spontanea. Non potendoci essere una discriminazione di veicoli regolarmente omologati in Comunità Europea e immatricolati sul territorio europeo e italiano, per i quali il cliente paga una regolare assicurazione, su quale base posso capire se posso o no entrare in autostrada? Si presume che la discriminante sia la velocità massima possibile, cioè, il legislatore quanto scrisse la norma voleva evitare la interconnessione fra veicoli lenti e veicoli veloci, ma essendo le moto di Zero Motorcycles, perfettamente in grado di tenere velocità di crociera al di sopra del limite imposto in autostrada o sulle strade extraurbane principali, teoricamente possono essere utilizzate su tali strade. Altresì si potrebbe fare tabelle comparative, utilizzate dalle assicurazioni, nelle quali i veicoli elettrici vengono paragonati ai veicoli termici per potenza e prestazioni. Certamente urge che il legislatore faccia chiarezza poiché tali veicoli sono in netta crescita delle vendite e si interfacciano quotidianamente sulle nostre strade e autostrade. Discriminare è vietato per legge, per cui è un problema che va risolto al più presto”.

Al contrario, il problema non si pone per le auto di nuova generazione, che non sono assoggettate a questo tipo di classificazione (non sono classificate per cilindrata) e quindi circolano liberamente.
La regola dei 150 cc. si era resa necessaria, in passato, quando i motocicli di cilindrata inferiore a tale soglia erano troppo lenti e creavano impiccio alle auto.
“Ora che ogni 125 medio raggiunge agevolmente e supera i 130 km/h si potrebbe ripensare questo articolo del codice o addirittura toglierlo” … aggiunge Morat riprendendo una delle battaglie che da anni portiamo avanti su Motocatalogo e su Motospia.it.


Il problema è urgente, perché un suo cliente tedesco è stato fermato e multato sulla A22 in sella ad una Zero. Il centauro è letteralmente cascato dalle nuvole, dato che con la sua due ruote con motore elettrico ha girato tranquillo per l’Europa avendo come unico limite l’autonomia delle batterie, finchè … non si è imbattuto e fermato da una nostra pattuglia. Il motociclista multato si sta già muovendo per un ricorso presso la Corte Europea dei Cittadini.
La debole autonomia delle moto con motore elettrico attualmente commercializzate potrebbe far pensare che il problema non sia così urgente, infatti chi potrebbe essere così pazzo da mettersi in viaggio per l’Europa con una moto che ogni poche centinaia di km richiede un fermo di qualche ora invece che un rabbocco di benzina da due minuti?
Evidentemente il problema non è solo questo, ci sono pendolari obbligati a passare da tangenziali o autostrade per raggiungere il proprio posto di lavoro, parliamo delle tangenziali di Milano, o ad esempio di Piacenza, dove il non poter prendere il ponte sulla A1 obbliga ad una deviazione di molti km per raggiungere la via Emilia. Sicuramente ci sono persone che sarebbero interessate all’acquisto di una moto con motore elettrico, o di uno scooterone, ma che a causa di questo limite desistono e rimangono sul termico.
Quindi, perché aspettare? Sono veicoli che necessitano di patente, la A1 o la A2 a seconda del modello e che permettono prestazioni degne di nota ed allineate a quelle degli omologhi termici classificati per permesso di guida.

Perché il nostro Paese stenta ad allinearsi agli altri paesi europei, perché continua ad essere in ritardo con un’Europa già pronta per il futuro?

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