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Il letargo invernale della moto: la batteria

Non ce ne separeremmo mai, ma a volte il clima ci impone di concedere alla moto un letargo invernale più o meno lungo. Uno degli organi che più ne soffre è proprio la batteria, ecco come preservarla al meglio.

Sono due le condizioni che mettono in crisi la batteria della moto durante la pausa invernale: il freddo ed il mancato utilizzo. E se al primo si può porre rimedio, magari grazie al ricovero in un box confinante con casa e quindi non freddissimo, il secondo è praticamente una certezza una volta sospesa l’assicurazione (adesso che si può).

Ad aggravare la situazione ci sono poi eventuali optional, come ad esempio l’antifurto (quello che suona ed impedisce l’avviamento della moto se non disattivato, per intendersi). Ancor più deleterio per la salute della batteria è l’antifurto satellitare, in alcuni casi installato dall’assicurazione ed in altri dal proprietario della moto a difesa del proprio veicolo. Questo apparecchio trasmette costantemente la posizione della moto ed altri dati alla centrale… e la batteria della moto non ne giova. Specie se il garage è in cemento armato ed isola le frequenze GPRS, obbligando il satellitare ad uno sforzo consistente per trasmettere i dati.

Come limitare i danni durante il letargo invernale della moto?

Certi giorni il meteo rende difficile uscire di casa in macchina… figuriamoci in moto. Preso atto di ciò, e della quasi necessità di fermarla ad alcune latitudini, pensiamo a come evitare problemi.

Una scuola di pensiero tra le più diffuse consiglia di accendere la moto periodicamente, anche un paio di volte al mese. In realtà girare semplicemente al minimo non è sufficiente, indipendentemente dai minuti di funzionamento. Anzi, lo stress dell’avviamento del motore, non compensato dalla corrente poi fornita dall’alternatore durante il periodo in moto, risulta per la batteria deleterio. Il consiglio degli avviamenti periodici vale solo per chi non sospende l’assicurazione, e può pertanto guidare per una decina di km.

Un’altra teoria prevede lo smontaggio della batteria stessa dalla moto, per portarla in casa/altro luogo caldo. Se la batteria della moto è in salute potrebbe essere un buon compromesso, ma la seccatura di smontare e rimontare la batteria in alcuni veicoli è un deterrente non da poco. O meglio, spesso la seccatura consiste nella rimozione delle sovrastrutture. Rimane comunque la soluzione più valida per chi non ha il garage (attenzione, in tal caso ricordate di non sospendere la polizza se la moto sosta in luogo pubblico!).

Il compromesso migliore: il mantenitore di carica

Purtroppo non tutti ne hanno la possibilità, anche solo per la mancanza della presa di corrente in garage. Per chi può, invece, il mantenitore è una manna dal cielo:

  • consente di non staccare la batteria dal veicolo (tempo risparmiato, eventuali antifurto non smettono di funzionare, non bisogna reimpostare l’orologio ecc ecc);
  • Si risparmia la benzina degli avviamenti a vuoto, che è tutto fuorchè regalata;
  • consente di avere la moto pronta all’uso in pochi secondi, è sufficiente scollegarlo;
  • i caricabatterie sono sempre più intelligenti, gestiscono in autonomia carica e scarica della batteria al fine di conservarla al meglio.

Spesso i caricabatteria hanno più possibilità di collegamento. Il modello utilizzato in questo servizio, ad esempio, può essere utilizzato direttamente sulla batteria tramite pinze a molla oppure tramite occhielli da fissare a vite. Per chi ne è dotato, il connettore che va nella presa accendisigari sarà sicuramente la soluzione più rapida.

La presa accendisigari potrebbe non essere uguale a quella dell’auto ma più piccola (presa DIN) e richiedere pertanto un adattatore. Può essere acquistato sia come cavo a parte che come accessorio in più per il caricatore.

Ho il cavo, il mantenitore e la presa di corrente in garage… ma la moto non si carica!

Niente paura, si tratta di una casistica comune. Alcune moto, come ad esempio le BMW recenti, “chiudono” il collegamento tra la presa DIN e l’impianto elettrico della moto se non capiscono che c’è una carica in corso. Il dialogo avviene solamente con i caricatori can-bus, come ad esempio quello originale o quello della Optimate.

Avete già un caricatore non can-bus? Niente paura: con il cavetto con occhielli direttamente fissato alla batteria sarà possibile caricare la vostra moto senza alcun problema!

Una BMW GS con il cavetto ad occhielli fissato direttamente alla batteria: nessuna noia con il sistema can-bus che gestisce la presa DIN (visibile in basso, aperta)
Una BMW GS con il cavetto ad occhielli fissato direttamente alla batteria: nessuna noia con il sistema can-bus che gestisce la presa DIN (visibile in basso, aperta)

Grazie a questi piccoli accorgimenti eviterete di dover sostituire la batteria in primavera, evitando di rovinarvi la prima uscita dell’anno!

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