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HARLEY-DAVIDSON, IL CALORE DEL BRAND

Lavoro nel marketing pubblicitario da molto tempo ormai e quando penso ad un Brand, indipendentemente dal settore di appartenenza, lo osservo con gli occhi analitici del mio lavoro. È più forte di me. Quando penso ad Harley-Davidson, penso ad alte abilità manageriali e ad elevate capacità comunicative. Una combinazione vincente per trasformare delle semplici parti meccaniche ed elettroniche in pura passione per noi comuni mortali.

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Una delle prove tangibili che l’immagine della casa di Milwaukee è solida ed attrattiva è l’interesse che il Cinema le ha dedicato nel tempo, basta pensare a pellicole come: “Il selvaggio”, “Easy Rider”, “Harley-Davidson & Marlboro Man”, “Terminator 2 – Il giorno del giudizio”, “Ghost Rider”, “I mercenari – The Expendables” e “Captain America – Il primo Vendicatore”. Anche la Televisione non è stata timida nel dichiarare il proprio amore nelle serie “Renegade”, “Sons of Anarchy” (che vi consiglio caldamente di vedere, anche per il grandissimo Charlie Hunnam), “Harley and the Davidson.

Ma il fascino dei modelli H-D e l’arte della comunicazione non possono essere gli unici elementi per il successo di una storia lunga già 114 anni. E il terzo ingrediente quindi qual è?
Io l’ho capito partecipando agli eventi organizzati da Harley-Davidson: H.O.G. RALLY e SWISS HARLEY DAYS 2017. Oltre 100.000 persone e 30.000 moto hanno letteralmente invaso Lugano. C’erano “harleysti” ovunque, ogni angolo del lungo lago era caratterizzato da un teschio, uno scarico custom, una cromatura e tanta tanta passione.

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Ecco quindi il terzo ingrediente! La passione dei proprietari di una Harley-Davidson. Perché quando compri una H-D, non compri solo una “moto”; acquisti di diritto un simbolo di appartenenza ad una nuova famiglia. Il calore di questa adesione si sente, si respira, si vede. La casa americana questo lo ha capito già nel 1983, anno in cui ha fondato gli “H.O.G.” (Harley Owners Group), nati proprio in risposta all’esigenza degli “harleysti” di condividere con gli altri possessori di una H-D il proprio orgoglio. Oggi gli H.O.G. sono più di 1.400 in tutto il mondo e contano oltre 1 milione di membri, numeri che hanno elevato questa organizzazione ad essere il più grande gruppo motociclistico di marca al mondo.

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Durante gli European H.O.G. Rally c’erano riders provenienti da ogni parte del globo, giunti fino a Lugano per mostrare ed ammirare le proprie “compagne di strada a due ruote” ma soprattutto per passare del tempo insieme. Eh si, perché negli H.O.G. nessuno è considerato uno “sconosciuto” e gli “harleysti” si salutano, si scambiano opinioni o semplicemente scherzano e condividono stupende e colorate risate insieme.
E quando la passione è anche ben organizzata, si tocca l’apice del godimento! Un programma fittissimo di eventi, musica dal vivo (rigorosamente Rock&Soul!), un villaggio custom e tanti, tantissimi espositori. L’esperienza più bella per me è stata il vedere tantissime donne in sella. I modelli Harley-Davidson attirano noi ragazze proprio per la facilità di guida inserita in una due ruote rombante e forte, una moto che spesso rispecchia la nostra personalità.

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Sonia alla guida della H-D Sportster 1200 Roadster

E per le non-patentate? O le neofite che non se la sono sentita di raggiungere Lugano in moto? Harley-Davidson ha pensato anche a loro grazie alla simpaticissima esperienza “H-D Jumpstart”: l’ultima arrivata in casa, la Street Rod 750 è stata messa a disposizione per essere cavalcata, accesa, e guidata…da ferma! Il tutto grazie ad un supporto fissato al posto della ruota anteriore e dei rulli che al contrario permettono alla ruota posteriore di girare. Si accende la moto, si mette in prima e si parte: farsi avvolgere dal meraviglioso suono di uno scarico Harley non è mai stato così semplice.

Oltre a tutto questo, una vasta area demo-ride è stata allestita con ogni modello appartenente alla famiglia della casa di Milwaukee. Ma non solo varietà, anche la quantità di moto disponibili ha fatto la differenza. Quando devi gestire 100.000 persone, devi essere pronto ad avere moto fruibili da tutti per evitare lunghi tempi di attesa.
Il momento clou del week end è stato sabato pomeriggio con la Parata. Un percorso studiato finemente tra le stupende strade svizzere di 32 km. Oltre 4200 bikers hanno composto un “serpentone” di circa 11 km di lunghezza. I suoni degli scarichi, delle voci, dei clacson hanno composto una sinfonia meravigliosa incorniciata dal lungo lago di Lugano. Un evento pieno e colorato, dove il brand americano ha saputo (come sempre) avvolgere a 360° i partecipanti.

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Ma quello che davvero colpisce in questi eventi come avrete capito sono le persone, anzi i personaggi, che si possono incontrare: barbe lunghe, abbigliamento tipico di antichi luoghi del nord (quasi Vichinghi) e tanti…tantissimi gilet! Eh si, perché la customizzazione non è prerogativa delle motociclette, un vero “harleysta” si differenzia sempre, cercando di esprimere la propria personalità attraverso pins, peluche, bandane e abbigliamento rigorosamente H-D.

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Parlando con loro ho ritrovato degli elementi in comune: la libertà scritta sulla pelle e nascosta talvolta tra le pieghe che il tempo lascia sul viso, la spensieratezza negli occhi segno distinguibile di chi ha viaggiato con il vento, ma soprattutto la felicità di essere li insieme ai loro compagni, ai loro amici, alla loro famiglia: la grande famiglia Harley-Davidson.

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