Motospia

Copioli vuole mettere il bavaglio alla stampa che critica Riceviamo e pubblichiamo una mail dell'ex presidente del Comitato Regionale Calabria

Mamone

Luigi Mamone, giornalista e, dal 2001 al 2017 Presidente del Comitato Regionale Calabria, secondo Copioli dovrebbe smetterla di criticare la FMI. Ecco la lettera di sfogo che ci ha scritto lo stesso Mamone dopo aver letto sul sito FMI una “censura” del suo operato pubblicata da Copioli sotto forma di “lettera aperta” ai Moto Club calabresi.

Gentile redazione di Motospia, Mi chiamo Luigi Mamone, sono un giornalista e sono stato per sedici anni presidente del Comitato Regionale FMI Calabria. Vi giro per conoscenza una lettera aperta del Presidente FMI Copioli (lettera che è pubblicata anche sul sito FMI nella pagina dei Comitati Regionali) e  nella quale vengo pesantemente  attaccato per gli articoli che ho scritto sul mio  giornale, con minaccia di querele.

 Per completezza di informazione allego i link dei miei articoli che hanno innescato la “reprimenda” di Copioli.

https://www.rcsport.it/altri-sport/regionale-motocross-flop-al-santanna/#:~:text=Un%20fallimento%20totale%20la%20seconda,Borrello%20sul%20crossdromo%20Sant’Anna.

https://www.rcsport.it/altri-sport/co-re-calabria-nulla-cambia/

https://www.rcsport.it/altri-sport/fmi-basta-indolenza/

Nella lettera colpisce il tono intimidatorio dato dalla sottolineatura “non tesserato alla FMI nel 2021”. Quasi avesse voluto dire che se fossi stato tesserato mi avrebbe già  già deferito alla Procura Federale. Oltre che diffamatoria la lettera appare un vero attentato alla libertà di stampa. Cosa che, come avete già fatto notare voi in precedenti articoli, pare sia diventato una pratica usuale in FMI.

Io sono stato  presidente del Comitato Regionale dal 2001 fino al febbraio 2017. Negli ultimi due anni di mandato subii il calvario di un boicottaggio delle gare FMI messo in atto da una persona fuoriuscita dalla FMI e divenuta promotore di un EPS (ACSI Moto).  E oggi presente di nuovo in Federazione come referente del cross FMI in Calabria. All’epoca non ricevetti alcun sostegno da Sesti o da Copioli.

FMI
Gli ultimi due presidenti FMI: Paolo Sesti, a sinistra, e Giovanni Copioli.

 

Fui lasciato da solo a combattere la mia battaglia in difesa della FMI. Solo Fabio Larceri, allora Vice Presidente,  mi fu vicino smentendo le maldicenze che gli oppositori veicolavano a Roma e che Sesti prendeva per buone  pur sapendo che fossero calunnie.  

Una storia che parte da lontano.

Il candidato che nel 2017 appoggiai per l’elezione alla Presidenza del Co.Re., dopo essere stato eletto, mi voltò subito le spalle pare giustificandosi con chi gli avesse chiesto  le ragioni del voltafaccia con non meglio precisate  “pressioni romane”. Che dire? Avrei dovuto pensare a ritorsioni delle gestione a guida Copioli per il fatto che io avessi sponsorizzato il voto per Larceri alle elezioni nazionali? 

Comunque sia, da allora sono stato trattato come un appestato o un malvivente.  

Nei miei articoli, oltre a riportare le critiche raccolte contro l’organizzazione di una gara di cross dove ne sono successe di tutti i colori, in precedenza ho “osato” criticare la modifica statutaria che limita il diritto di voto nelle elezioni regionali ai club che non avevano fatto attività nel 2020 (vorrei sottolineare che si tratta dell’anno del lockdown!!). A mio parere quella modica statutaria che ciò prevede e impone è assolutamente illegittima, perché i club così come hanno tutti il dovere di  ottemperare al rinnovo dell’affiliazione con obbligo annuale  di acquisto di 25 tessere e dovrebbero avere gli stessi diritti di chi fa gare e di chi spaccia una uscita in moto con qualche amico come motopasseggiata o mototour, o motoincontro.

Mamone
La gara di Sant’Anna oggetto della polemica.

 

Avevo inoltre criticato il fatto che le elezioni, per scelta del Presidente del Comitato, si siano svolte online. Quando da noi le difficoltà di collegamento sono notissime. E mettere a disposizione degli aventi diritto un solo minuto  circa per esprimere il voto senza aver mai usato questo sistema, a parte la procedura di prova effettuata poco prima, è stata un’altra decisione a dir poco criticabile.

Non possono colpirmi con l’arma del Codice Etico e allora arrivano alle minacce di querela solo perché racconto fatti successi e confermati dai protagonisti?

Capisco che al Presidente Copioli e ai “suoi” dia fastidio che io non sia più tesserato FMI e quindi non possano colpirmi con l’arma del codice Etico. Quella che, alla luce della  lettera aperta di Copioli, verrebbe usata contro chi osasse far sentire la sua voce ed esprimere un parere. 

Ma arrivare a minacciarmi di querela o altre azioni legali perché ho riportato la cronaca che è andata in atto nella gara di Sant’Anna (con toni peraltro non così pesanti come quelli usati da molti  protagonisti, primo fra tutti il papà del pilota che ha subito il grave incidente), mi sembra davvero un delirio di onnipotenza fuori luogo. 

Da uomo di legge, Copioli dovrebbe sapere che per fortuna esiste ancora la libertà di stampa in Italia.

Chiudi questa mia mail ringraziandovi per lo spazio che vorrete concedermi.

Luigi Mamone

 

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