La legge sull’omologazione dei caschi è in costante aggiornamento, e cambierà ancora. Per non farci trovare impreparate siamo andati a scoprire quali sono le normative che regoleranno uno dei generi preferiti dal mercato: il casco modulare, più comunemente definito apribile.
È fondamentale comprendere gli elementi chiave della normativa sulle omologazioni dei caschi che, come succede per molti componenti della moto, se non sono rispettati si è passibili di multa. E la multa di cui parliamo, nel caso di un casco non omologato è “salata”: si rischia di pagare da 74 a 299 euro, il fermo della moto per 2 mesi, la decurtazione di punti sulla patente ed ovviamente il ritiro del casco. È necessario quindi porre sempre particolare attenzione al casco che si acquista.
La nuova normativa introdurrà (dal 2020) nuovi obblighi e test per il casco modulare (o apribile) con omologazione /P-J. In Italia non cambierà molto in teoria perché siamo uno dei paesi che adotta (in caso di sicurezza) le norme più restrittive. Ma la ECE regola l’uniformità della legge in tutti i paesi comunitari, per allineare le normative dei paesi membri.
La nuova normativa uniformerà la procedura di doppia omologazione che prescrive che un casco per godere del “marchio” /P-J, quando è sottoposto ai cicli di test, debba restare nella sua conformazione originale.
Questo è un passaggio particolarmente importante perché fino ad ora i test sono stati lasciati alla libera interpretazione dalle case e quindi un casco modulare poteva essere smontato della mentoniera prima di procedere ai classici test di impatto, e ottenere così l’omologazione senza effettuare il test di tutto il casco.
La ECE 22.06 introdurrà l’obbligo per tutti di testare il casco modulare nel suo assetto originale e completo, innalzando di fatto il livello di sicurezza di ogni suo componente.
Per comprendere l’importanza di questi cambiamenti, abbiamo chiesto un parere alla casa dei dispositivi di sicurezza per eccellenza, SHOEI, che a fine 2017 ha lanciato sul mercato il suo ultimo gioiello: il Neotec II, modulare top di gamma.
Fabian Narizuka, Country Manager Italia, ci conferma l’impegno della casa nipponica: “valutiamo sempre con particolare attenzione le norme da rispettare in caso di sicurezza, sono il nostro primo obiettivo insieme al comfort dei nostri clienti, per questo in SHOEI parliamo sempre di DDS (dispositivi di sicurezza) e non di semplici caschi”.
Fabian ci conferma che la nuova ECE 22.06 introdurrà le specifiche di doppia omologazione /P-J: “dopo 6 anni dall’uscita del primo modello e grazie a molti sforzi fatti nel campo della ricerca e sviluppo, il Neotec II risponde già a tutti i nuovi requisiti che la normativa porterà solo tra due anni. Ci siamo concentrati sulla doppia omologazione, modificando i meccanismi con cui è ancorata la mentoniera se aperta. In caso di collisione, il nuovo materiale simil vinilico si strappa, impedendo l’ancoraggio. E questo non incide sulla sicurezza quando il Neotec II è in modalità integrale, perché il fermo in questo caso è di acciaio.
Oltre alla sicurezza, abbiamo posto attenzione anche all’aerodinamicità: la calotta è molto diversa e più affusolata, la visiera ne segue la linea, facendo fluire il vento senza bloccarlo. Il Neotec II è più pesante di circa 40 gr, ma il bilanciamento è migliore e non si accusa stanchezza anche dopo ore di guida”.
Con un anticipo di oltre due anni SHOEI risponde già alle prossime normative ECE con un prodotto top di gamma. E sono parole confermate dalla realtà: il Neotec II è il DDS più venduto nel 2018 da SHOEI. Nei negozi si fa già fatica a trovarlo e in caso di prenotazione, si dovrà attendere un bel po’. Ma si sa, l’eccellenza si fa attendere.