BMW sta brevettando sistemi di ali mobili per le sue moto del futuro, spingendosi molto in avanti nelle ipotesi di funzionamento.
Che fra le moto sportive ormai sia obbligatorio avere le ali è un dato di fatto. Da quando si sono diffuse in MotoGP, tutti i costruttori stanno proponendo la loro suluzione anche per le moto di produzione. E la decisione di ammetterle anche in Superbike solo se sono presenti sul modello di serie, sta accelerando il processo. Ducati e Honda hanno già presentato le loro carte. Ora tocca agli altri. Finora, le ali che sono comparse sulle moto da strada hanno seguito gli schemi visti in MotoGP. Ma le regole della MotoGP pongono limiti rigorosi alle dimensioni e alle posizioni delle ali, oltre a vietare le superfici aerodinamiche mobili. Per un modello stradale non ci sono tali restrizioni. E questo spiega una delle idee che BMW ha brevettato.
I disegni del brevetto che mostrano le idee di sviluppo dell’azienda bavarese sono molto semplificate. Illustrano il concetto senza rivelare troppi dettagli. Tuttavia, oltre a illustrare i normali profili alari montati sulla carrozzeria, un un disegno mostrano una disposizione alternativa con le alette montate sulla forcella e sul forcellone. E possono muoversi in più direzioni per regolare le loro caratteristiche di carico aerodinamico e di resistenza.
Ha senso mettere le ali direttamente nelle parti non sospese della moto piuttosto che nella carrozzeria, poiché significa che il loro carico aerodinamico agisce direttamente sulle ruote.
Il design delle ali di BMW consente inoltre alle superfici aerodinamiche di muoversi sotto il controllo di un computer centrale e di attuatori collegati a ciascuna aletta. Abbiamo visto altri brevetti che esplorano questa idea, in particolare da Honda, ma la BMW fa un ulteriore passo avanti. L’idea di Honda, ancora da vedere su una moto di serie ma presente in diversi brevetti, è quella di utilizzare alette retrattili che escono dal flusso d’aria quando non sono necessarie, riducendo la resistenza. BMW, al contrario, mira a cambiare l’angolo delle ali a seconda della velocità, dell’accelerazione, e di altri parametri, come la posizione di acceleratore e freno. Nella sua forma più semplice, il brevetto mostra un singolo attuatore attaccato a ciascuna ala, che cambia il suo angolo come gli elevatori e gli alettoni di un aereo. La stessa idea è apparsa anche sui brevetti dell’azienda per una nuova moto elettrica con tetto.
Gli ingegneri della BMW suggeriscono che potrebbero essere utilizzati ulteriori attuatori per modificare l’angolo delle alette nel piano avanti-indietro. Un’altra idea mostra che un ulteriore attuatore potrebbe essere utilizzato per estendere le sezioni dei lembi alle estremità delle alette. Ma il brevetto non descriva quale vantaggio aerodinamico ne sarebbe ricavato.
È probabile che i movimenti di controllo più estremi suggeriti nel brevetto BMW siano stati messi lì dall’azienda tanto per essere sicuri di coprire tutte le possibili evoluzioni di questa nuova frontiera aerodinamica.