Marco Matteucci, noto tuner di Montegranaro, ha recentemente realizzato questa special sulla base della vecchia tre cilindri bavarese. Ha il nome di una vipera per via di quel codino che ricorda proprio la testa di un serpente.
Ce ne vuole parecchia di fantasia Per trasformare un BMW K75 in qualcosa di attraente. Ma non è impossibile, come ha dimostrato Marco Matteucci (Matteucci Garage) con questa K75 Daboia.
Ha preso una BMW K75 di fine degli anni ’80 e l’ha trasformata in una café racer elegante seppur con una combinazione di colori molto vivace.
Marco è un fan del proverbio “less is more”, quindi ha deciso di trasformare la sua K lasciando intatte le parti come il serbatoio, le protezioni del radiatore e le ruote. Si è concentrato invece sulla parte posteriore, anche con una radicale rielaborazione del telaietto ausiliario reggisella.
Il codino in alluminio fatto a mano ha la forma di una testa di serpente. Da qui il nome della moto: “Daboia”, che è una vipera velenosa.
Marco ha messo in risalto il concetto incorporando due piccole luci posteriori a LED come fossero proprio gli occhi del serpente. Quindi ha completato l’opera che la coppia di frecce a LED, lunghe e strette, anche queste integrate nel codino e realizzate a mano.
Il nuovo telaietto ausiliario reggisella ha anche un punto di montaggio modificato per l’ammortizzatore posteriore Öhlins. Una modifica detata dalla voglia di “pulire” la vista del posteriore.
Sulle ruote di serie sono montati freni Brembo. Davanti c’è una coppia da 320 mm Ø. Non manca una forcella a steli rovesciati rovesciati Öhlins.
Sul ponte di comando Marco ha installato un faro a LED su attacchi personalizzati, con un nuovo tachigrafo digitale Acewell. Quindi ha modellato un piccolo “cupolino” di alluminio per legare tutto insieme.
Nei semimanubri Marco ha mantenuto gli interruttori di serie ma ha sostituito le manopole.
I tocchi finali includono una serie di stemmi Matteucci Garage/BMW sul serbatoio e una splendida finitura della sella in pelle Kudu con cuciture bicolore.