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20.000 km con la nuova Moto Guzzi V85 TT

V85 TT

Passato il traguardo dei 20.000 chilometri Max Ferrara ci racconta la Moto Guzzi V85 TT con cui ha affrontato anche l’Islanda con parecchio fuoristrada… Ecco le sue impressioni, a cominciare dalle modifiche che ha voluto rispetto al modello base

V85 TT

Le mie modifiche alla V85 TT

Poco prima del tagliando dei 10.000km avevo montato la sella Confort rialzata in 3D e le iniziali buone impressioni sono diventate certezze, la comodità già buona è diventata ottima quindi consiglio vivamente questo accessorio a chi intende usare questa moto per il turismo.

Dagli accessori ordinati con la moto, manca ancora il mono Öhlins che mi è stato garantito in consegna a Settembre; peccato perché con tutto lo sconnesso che ho affrontato lassù avrebbe fatto un bel po’ comodo, anche se devo ammettere che le sospensioni originali della V85 TT si sono rilevate molto equilibrate e valide, considerando pure che la moto è stata usata in due e carica come un asino.

Gli pneumatici della V85 TT, Anlas Capra X

Per l’occasione avevo montato anche le Anlas Capra X: curioso di vedere come si sarebbe comportate, prima di partire (in Islanda sono stati percorsi 3900 km) le ho rodate con 4000km di asfalto italiano e alla fine del tour erano decisamente usurate, ma ci sono due considerazioni da fare:

1) per una gomma tassellata 8.000km non sono niente male.

2) in Islanda le gomme ne ho provate di tutte le marche) durano meno della metà che in Italia, perché gli sterrati sono pieni di pietre taglienti e i tratti asfaltati hanno un bitume particolarmente abrasivo. Con queste gomme la moto si è rilevata stabile, con una trazione infinita e complice buonissima erogazione, le Anlas mi hanno permesso una guida sempre disimpegnata su ogni tipo di superficie, e anche in tratti ghiaiosi con forte vento ( 15-25 metri al secondo non proprio una passeggiata) non hanno mai mostrato il fianco, quindi la mia promozione per questo prodotto è totale, mi manca solo un test di durata italiano, con uso misto asfalto fuoristrada.

Come avevo accennato, non sono la gomma ideale per la V85 TT perché questa è una moto polivalente, ma per un’avventura, si sono rilevate davvero ottime compagne di viaggio, oltretutto anche verso la fine della loro vita, non hanno minimamente perso efficacia ne nelle “Gravel Roads” ne sull’asfalto.

V85 TT

Ora al tagliando monterò le Anlas Capra R, che secondo me sono la gomma ideale per assecondare l’indole di questa polivalente tuttofare. Trovo il mio test di uso in Islanda particolarmente indicativo oltre che per le gomme per la moto, perché guido il tour per Islandainmoto.it da molti anni e questi stessi percorsi li ho fatti con KTM 990, Moto Guzzi Stelvio 1200 ntx, Yamaha Supertenere 1200, KTM 1290T e l’anno scorso il GS1200 rally. In un tale parterre di concorrenti, posso affermare che per il mio modo di vedere e vivere il viaggio, questa Guzzi si è rilevata l’arma totale, perché è comoda, la puoi caricare come un mulo e non fa un plissé ma resta maneggevole e ben gestibile sia in off road che su strada e in particolare nelle manovre a bassa velocità; quando ci si ferma nei vari posti per vedere il Geyser o una cascata per esempio, si trovano sempre parcheggi approssimativi con pendenze strane e ciotolame vario in terra e mentre vedevo i miei compagni di viaggio faticare non poco per parcheggiare muovere e gestire le maxienduro, io con la V85 TT giravo in un fazzoletto e avevo una gestione perfetta dell’equilibrio dinamico e poi c’è ( sempre a mio avviso ), il grande protagonista assoluto, il motore.

V85 TT, il motore, la mia vera passione

Si quel motore che leggo in ogni dove, manca di cv e grinta ma che secondo me, non ne è affatto avaro. Come tutte le moto la V85 TT c’è da capirla, da imparare a guidarla e di grinta questo motore ne ha abbastanza, basta farlo girare nel range giusto, scalando qualche marcia in più e dovrebbe essere un piacere cambiare le marce con una moto o almeno per me e’ cosi. Mi sono fatto cullare dalla sua incredibile morbidezza nel gestire i passaggi più difficili come una rotonda affrontata a passo d’uomo in terza, o una salita sterrata, dove gli altri erano attenti a tenere le moto in piedi e io invece tenendo il motore sotto i 3000 giri, potevo godermi il paesaggio e la “burrosissima” erogazione da vero e puro 2 valvole della Guzzi. Regolarissimo alla prima apertura non ha nessuna castagna a nessun regime, ma una progressione infinita per un 2 valvole. Di fatto tutta la meccanica è stata messa sotto torchio in questo ultimo test, tra pioggia vento fortissimo, strada per lo più sconnessa etc. (indicativi sono certi tratti in salita con pendenze dal 10\15%). Era un piacere fare cantare il motore nel giusto range e vederlo che ti tirava fuori dai guai senza alcun problema. Una nota di merito va anche all’elettronica di questa moto.

V85 TT, l’elettronica, poca come piace a me (ma molto efficiente)

Basta passare in modalità off road e l’ABS posteriore si disattiva automaticamente, l’erogazione si fa più adatta a queste situazioni e anche il controllo di trazione si adegua; l’ unica situazione in cui ho sentito l’esigenza di staccarlo è stato per un passaggio spettacolare su una spiaggia: con la sabbia meglio disattivarlo.

V85 TT

 

Vorrei fare alcune considerazioni sulla base di ciò che leggo in rete…

Il parafango alto fa egregiamente il suo lavoro e non sento la necessità di nessun parafango aggiuntivo, il motore non ha nessun problema di raffreddamento, qualcuno penserà, certo in Islanda non fa mica caldo, ma io faccio due riflessioni: la prima è che in Islanda ho spesso guidato in off road e in un occasione le moto raffreddate a liquido sono state per ore con le ventole in azione e una certa BMW GS850 Adventure ha avuto pure un’ ebollizione dell’acqua di raffreddamento con scenografica nube bianca. La seconda riflessione riguarda il fatto che nei 20.000km fatti, 16.000 sono stati percorsi in Italia, in un estate decisamente torrida e mai ho avuto problemi di surriscaldamento. La moto nei secondi 10.000km ha consumato 100 gr di olio, davvero un inezia per un motore così costruito e che poi è portato a girare, leggermente di più dei classici Guzzi.

Ho trovato il cardano decisamente migliore del precedente cardano Guzzi, il Carc che era si buono, ma con molti più giochi di trasmissione e poi con un peso notevole che incideva sul lavoro del mono. Sulla V85TT invece, il mono posteriore ha una progressività e una morbidezza sconosciute alle Guzzi dotate del monobraccio con Carc, non so se dipende tutto dal forcellone, ma l’attacco diretto Cantilever senza leveraggio, in teoria dovrebbe restituire una sospensione più secca di quella per esempio della Stelvio, invece è l’esatto contrario.

V85 TT

Nel mio giorno libero ho fatto un pezzo della F26, pista mitica che nel tratto percorso, era davvero mal messa e per sentire meno le buche, mi sono lanciato sul filo degli 85-90kmh in due… le sospensioni quasi andavano a pacco, ma la moto è rimasta stabile e perfettamente sulla linea, un risultato davvero eccellente per una moto che nasce come Scrambler Crossover tutto fare, ma non ha una spiccatissima propensione al fuoristrada.

La V85TT, assecondandone il carattere, consuma e stressa poco anche le gomme, cosa notata già con le gomme di primo equipaggiamento che ho sostituito a 12.000km ma ne potevano fare almeno altri 4\5000 in sicurezza.

Anche in questo contesto di uso decisamente impegnativo, i consumi si sono rilevati sempre interessantissimi e l’autonomia di conseguenza sempre buonissima. Interessante vedere i volti di possessori di maxienduro quando al rifornimento dopo 350 km io imbarcavo 4\5 litri in meno di loro. Conosco bene questo genere di sensazioni, perché le ho vissute per anni con le due Stelvio avute, mettevo sempre più benzina degli altri e aver invertito questo aspetto, ha per me un grande valore, brava Guzzi.

V85 TT

Ho apprezzato anche l’efficienza del generatore di corrente, perché abbiamo avuto temperature molto rigide questo agosto da -2 a 14 gradi. Le manopole riscaldate (ottime le Oxford a 5 livelli) sono state sempre o quasi accese, ma anche i gilet termoriscadati Klan (come ho già scritto più volte sono davvero eccezionali e nonostante la massa sia scettica non c’e’ niente di Più efficace contro il freddo) sono stati quasi sempre in azione e per supportare tutto questo ci vuole una buona dose di corrente che non è mai mancata. Inoltre batteria e motorino di avviamento sono decisamente ben dimensionati, anche l’accensione di prima mattina, dopo una notte fuori con temperatura zero o addirittura meno qualcosa, è stata sempre immediata.

V85 TT

La V85 TT come ogni nuova moto avrà qualche difetto di gioventù ma da quel che leggo sui vari gruppi niente di drammatico e credo più che altro conseguenza del successo di vendite inaspettato che ha avuto, avevamo programmato di fare molto meno moto e mettersi di corsa ad assecondare le richieste e’ doveroso ma anche rischioso per la precisione di alcuni assemblaggi e serraggi, ma quello che conta dal mio punto di vista e’ che la moto e’ nata sana subito e più la guido e più penso che questa è davvero una piccola grande moto e che le maximoto non mi interessano più, ma non posso continuare a fare cosi tanti km in poco tempo con una sola moto ed ecco che arriva una Ktm790 versione base ad affiancare la Guzzi.

V85 TT

Alla KTM sarà dedicato l’uso più off road e la V85 TT invece sarà il mio piccolo incrociatore stradale, un binomio che come quasi tutte le mie scelte farà discutere ( soprattutto chi non ha niente da fare), perché ho già sentito, sono due moto simili…ma credetemi niente di più sbagliato, hanno sicuramente entrambe due ruote, ma regalano sensazioni e hanno attitudini completamente diverse e sarà interessante passare continuamente da una all’altra, ma per me l’unico modo per non fare 50\60.000km con la Guzzi era metterle di fianco qualcos’altro e cosa meglio di questa KTM che insieme alla Guzzi era la moto che più mi era piaciuta ad Eicma? La ritiro in questi giorni, e il primo appuntamento sarà la HAT, e magari iniziare a raccontarvela.

Se non avete niente di meglio da fare restate sintonizzati, mentre questa Moto Guzzi sembra davvero essermi entrata nel cuore.

Vorrei parlarvi ancora dell’Islanda che a me giocoforza dopo 10 viaggi non riesce più a sorprendermi come le prime volte, ma mi basta guardare i volti della gente che ci accompagno, per rendermi conto che tutt’ora rimane un mondo a se, un isola felice nell’Europa geografica, in cui ancora si può assaporare il piacere di un viaggio in una terra remota, dove la natura ha il controllo totale di tutto. La verità è che la natura domina e comanda anche qui da noi, ma non ce ne rendiamo conto, mentre lassù non puoi non notare che siamo davvero solo di passaggio e che il pianeta prima o poi si riprenderà i suoi spazi.

ps. Un’ ultima nota sul viaggio in furgone davvero stressante come sempre e non perché il furgone sia scomodo anzi (sicuramente preferisco fare la Germania in furgone che in moto, la Germania intesa come tirata autostradale, altrimenti avendo tempo meglio la moto tutta la vita), ma per alcuni fatti accaduti: la nave, la maledetta nave quest’ anno più sballottata che mai e 50 ore di mare mosso non li auguro nemmeno al mio peggior nemico e poi il vento..in moto è fastidioso, con il furgone e rimorchio telonato è davvero un problema, soprattutto quando l’ultimo giorno arriva a 30 metri al secondo, ma è andata bene, perché sono ancora qui a scrivere i miei pensieri.

Un lampeggio

V85 TT

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