Motospia

Moto da 150 cv e oltre. C’è veramente bisogno di tanta potenza? Tutte le case motociclistiche cercano di rendere i propri mezzi sempre più potenti, in una continua gara a chi ha il motore più grosso. Ma è davvero questo che cercano gli appassionati?

Potenza esagerata. Pochi giorni orsono Yamaha ha presentato la nuova MT-10 2022. L’hypernaked giapponese è tornata in campo dopo un anno di pausa con importanti aggiornamenti per la gioia degli amanti del mezzo (qualche centinaio…) che la attendevano con ansia.

Tralasciando stile ed ergonomia del mezzo, nonché la lista infinita di elettronica presente, concentriamoci sul fiore all’ occhiello di Yamaha: il motore CROSSPLANE CP4 di derivazione R1, che i tecnici giapponesi hanno affinato per avere più potenza e coppia tra 4000 e 8000 giri. La rivisitazione di questo motore dona alla moto un sound ricercato. Ma soprattutto parliamo della bellezza esagerata di 165,9 cv. Una botta di potenza assurda. Forse anche troppo.

Sempre più grosso

Partendo da questi valori vale la pena fare un ragionamento su quella che sembra una corsa delle casa produttrici a mostrare chi ha ce l’ha più grosso. Ovviamente il motore.

Capiamoci subito: in verità vorrei provare la nuova MT-10, non per la potenza che eroga, ma per come la eroga. L’albero motore a croce è diverso dal solito quattro cilindri, e voglio sentire le sensazioni che trasmette a tutta la moto ed al pilota”.

Però l’impressione è che le case motociclistiche stiano giocando tra loro a fare motori sempre più potenti, esagerati. Come se tutta quella potenza potesse da sola ingolosire il cliente finale più di ogni altra caratteristica del veicolo.

Moto da sfruttare o no?

Come ragionamento certamente ci sta se avete 20 anni, e i relativi riflessi, o se volete una moto da strapazzare nei turni in pista nel weekend. Ma su strada questi sono mezzi che molto poco si prestano ad essere sfruttati appieno se vogliamo restare rispettosi, prima ancora del codice della strada, degli altri utenti presenti.

Yamaha MT-10, ma anche, Aprilia Tuono V4. E pure KTM 1290 SuperDuke e Honda CB1000R. O ancora Ducati Streetfighter V4, Kawasaki ZH2 SE, Triumph Speed Triple RS, Suzuki GSX-S1000, BMW S1000R. E queste solo per citare alcune tra le moto più conosciute e potenti.

Il parco moto circolante attualmente esistente è ben rifornito di motori con cilindrate pari a quelle automobilistiche: motori da 1300 cc e in alcuni casi anche oltre, con potenze che crescono di pari passo e che superano ormai i 200 cv. Un’erogazione mostruosa che renderebbe controllabili da pochi motociclisti esperti questi mezzi.

Ed ecco allora che in soccorso arriva l’ ormai onnipresente elettronica sempre più massiva, che tiene a bada tutti i cv erogati. A questo punto queste moto diventano (più o meno) guidabili anche dal motociclista della domenica inesperto che però si crede Valentino Rossi.

Ma quindi servono veramente tutti questi cavalli?

Basandomi sulla mia esperienza di istruttore posso dire che la risposta è no.

Possiamo raccontarci che la moto con più cavalli presenta anche un telaio migliore, freni più potenti e si guida meglio. Forse è così in pista, ma in strada quello che fai con 200 cv lo fai anche con 60 cv. Ed a volte, anzi, meno potenza aiuta a guidare e controllare meglio il mezzo, soprattutto in caso di imprevisti.

Ipotizziamo di essere in sella in un tratto di strada pieno di curve, il classico misto stretto. Qui la velocità che possiamo raggiungere al massimo in sicurezza si aggirerà ipoteticamente agli 80-90 km/h. Posso farla più lentamente? Certamente. Posso farla molto più velocemente? Se ti piace rischiare, e infrangere senza dubbio il Codice,  sì.

In questa situazione ipotetica di guida le differenze di potenza motore si livellano a favore di moto meno prestanti come potenza ma più semplici e sfruttabili nel comportamento dinamico. Peraltro una moto da oltre 100 cv raramente su strada riesce ad esprimersi al 100%, a meno veramente di non infrangere di continuo il codice stradale.

Dati alla mano

Gusti ed idee personali a parte, credo che comunque quanto sopra espresso sia un pensiero abbastanza condiviso. Dubbiosi? Basta guardare i dati delle moto più vendute: a settembre 2021 troviamo tra i mezzi immatricolati moto del calibro di BMW R 1250 GS con i suoi 136 cv, Honda Africa Twin (95,2 cv) e Moto Guzzi V7 con 51,7 cv. Moto degne di nota, ma non certamente esagerate come potenza.

Ma sapete qual è la moto che più di tutte ha venduto? Saldamente in vetta alle classifiche c’è la Benelli TRK 502 con i suoi 47,6cv. Segue a ruota la Yamaha Tracer9 con 119cv.

Portafogli che tende al risparmio o voglia di moto che si possano davvero sfruttare? A voi decidere.

L’ impressione è che moto super potenti, che comunque indubbiamente piacciono per le prestazioni che hanno, siano comunque poco vendibili. Una sorta di “vetrina della potenza” che attira gli sguardi come una bella donna. Ma poi sappiamo tutti che nella vita reale ciò che vogliamo prima ancora della bellezza (o potenza in questo caso) è la concretezza.

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