Motospia

Hornet Shoei Il Calabrone che non punge

Zef Eisenberg

Che meraviglia andare in moto! Quel senso di libertà assoluta, la possibilità di vivere i luoghi con una sensibilità diversa, più immersi nella natura ma proprio per questo più pericoloso per la propria incolumità fisica.

Hornet Shoei. Basti pensare agli Anni 70 quando le moto circolanti erano molte meno ma le vittime molte di più proprio perché si ignorava l’importanza delle protezioni passive e la tecnologia non permetteva le performance odierne. Disporre della giusta attrezzatura oggi non è una questione di scelta o di stile, perlomeno, la bellezza di quello che si indossa passa in secondo piano. Sono le caratteristiche tecniche e tecnologiche che rendono i capi belli ma soprattutto funzionali alla sicurezza del motociclista che li indossa.

Tra tutti gli elementi di protezione come guanti, stivali, paraschiena, il casco è senza dubbio quello più importante perché protegge l’organo vitale più delicato ed esposto (per quei pochi che ancora lo sappiano usare correttamente): il cervello!

Il mercato offre la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di prodotti, ognuno con delle caratteristiche che si adattino all’uso e al gusto personale del motociclista: chi guida in città tutti i giorni uno scooter opterà più facilmente per un casco aperto (jet), chi invece guida una moto per uno integrale più protettivo.

La mia scelta si è indirizzata sulla soluzione del casco integrale, leggero, di materiale molto resistente e, perché no, anche molto bello esteticamente. Si tratta di uno SHOEI HORNET DS. E’ un modello da enduro che pesa solo 1450 gr di materiale in fibra di vetro e composita (AIM), munito di visiera e visierino con una colorazione grigio mat. Il suo costo si posiziona nella gamma alta, ben 600 euro. Gli interni sono staccabili e lavabili e il confort e la silenziosità sono eccellenti.

Durante i miei spostamenti in autostrada il visierino del mio Hornet Shoei mi creava problemi aereodinamici con il classico effetto vela, motivo che mi ha spinta ad apportare subito una piccola modifica smontandolo completamente e ottenendo così l’effetto desiderato di una minore turbolenza. Le operazioni di smontaggio del visierino e della visiera sono estremamente semplici, basta dotarsi di una moneta da 10 centesimi svitare le pochissime viti in plastica e il gioco è fatto.

A parte ho acquistato una visiera fumè per la protezione dai raggi solari. Sto pensando di acquistare l’ultima versione dello stesso casco che ha mantenuto lo stesso costo, con nuove grafiche e dal visierino ottimizzato per diminuire le turbolenze dell’aria. Tra gli accessori è possibile acquistare una visiera con sistema Transition, molto utile nei passaggi in galleria o nei rientri dopo il tramonto.

Se si è quindi alla ricerca di un casco integrale, per il turismo ma soprattutto molto leggero senza trascurare la sicurezza, l’Hornet Shoei è la scelta giusta.

Il modello attualmente in commercio, l’Hornet ADV 2020

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